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97 TACITO - LA GERMANIA

parte dei tributi viene loro imposta dai Sarmati, e una parte dai Quadi come a stranieri; i Cotini hanno inoltre la vergogna di possedere delle miniere di ferro inutilizzate. Tutti questi popoli occuparono poche pianure e molti boschi cime e gioghi di montagne. Una catena ininterrotta di montagne divide in due parti, con precisione la Suebia, e al di là di essa vivono molti popoli, fra questi si stende ampiamente quello dei Lugi, che comprende parecchie orde. Basta nominare le più valorose, gli Ari, gli Elveconi, i Manimi, gli Elisi, e i Naanarvali. I Naanarvali mostrano tuttora un loro bosco sacro d’antica religione, presieduto da un sacerdote lussuosamene vestito da donna; ma secondo noi venerano in realtà gli Dèi Castore e Polluce. Il nume ha questo carattere e si chiama Alci. Nessun simulacro, nessun vestigio di superstizione straniera; non di meno li venerano come fratelli e come giovani. Ma gli Ari, oltre le forze che fanno prevalere i popoli già enumerati, hanno un terrificante aspetto, aumentano la loro naturale ferocia coll’arte e il tempismo; scudi neri, corpi tinti; per dare battaglia scelgono le notti più tenebrose, e con la sola ombra marciante del loro esercito ferale spandono intorno lo spavento; nessun nemico sostiene questa visione sorprendente e quasi infernale; poichè i primi ad essere vinti nel combattimento sono gli occhi.