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37 | TACITO - LA GERMANIA |
battono a piedi mischiati coi cavalieri ben essendo la loro velocità adatta e armonizzata al combattimento equestre, perchè sono scelti fra tutti i giovani ed elevati all’onore della prima fila. Ne è fissato anche il numero: cento per ogni villaggio, cento si chiamano fra di loro, e ciò che da principio fu un numero, diventa poi un nome onorifico.
L’esercito si dispone per cunei. Cedere il terreno per riconquistarlo è cosiderato tattica sapiente piuttosto che viltà. I cadaveri dei compagni, anche nei combattimenti incerti, vengono portati indietro. L’aver abbandonato lo scudo è la massima vergogna, il colpito d’infamia è escluso dalle cerimonie sacre e non può partecipare ai consigli; tanto che molti superstiti finirono il loro disonore militare con un laccio al collo.
VII
Assumono i re per la loro nobiltà, i generali per il loro coraggio. I re non hanno un potere assoluto e infinito, e i generali traggono l’autorità del comando dal loro valore esemplare piuttosto che dal grado, sono ammirati da tutti, perchè pronti, brillanti e sempre in prima fila.
Soltanto ai sacerdoti è permesso punire, incatenare, sferzare, e ciò non come pena nè per ordine del generale ma per l’impero della divinità che essi