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112 | TACITO - LA GERMANIA - NOTE |
me; mari non conosciuti, o male conosciuti, dai Romani (nel Capitolo XVII Tacito chiama il Baltico «exterior Oceanus».
«Immense estensioni d’isole»: è la Scandinavia, allora creduta un’isola.
«Recentemente»: allude alle spedizioni di Druso, Tiberio e Germanico.
«Abnoba»: la Selva Nera.
Cap. III
Sembra che l’alfabeto greco, o almeno quello affine, l’etrusco, fosse conosciuto dai Galli del tempo di Cesare.
Cap. V
Serrati erano monete con gli orli dentati, bigati erano monete che recavano in una faccia una biga con sopra la Vittoria.
Cap. VIII
Veleda era una donna della stirpe dei Brutteri (cfr. capitolo XXXIII). I Germani ritenevano che certe donne, dotate di speciali virtù, fossero fornite di mezzi profetici.
Cap. IX
Religione dei Germani: Tacito identifica Mercurio con Wotan. Ercole e Marte corrispondono, rispettivamente, a Donar e a Tyr. Iside era divinità egizio-romana, e corrisponde alla dea germanica Freia.
Cap. XVII
Le vesti: i Germani più vicini al Reno possono, commerciando, procacciarsi le stoffe, e sostituirle alle pelli; ai più lontani ciò non è possibile, quindi essi pongono maggiore cura nelle vesti di pelle.
Cap. XIX
Limitare il numero dei figli, uccidendoli o esponendoli, era una crudele e immorale consuetudine dei Romani, che i Germani ignoravano.