Pagina:Svevo - Una vita, 1938.djvu/88

l’aspetto meno rustico di mesi prima. Parlava piú disinvolto e, di piú, Macario era abbastanza intelligente per comprenderlo, dinotava una certa superiorità di negare ogni importanza a degli studî fatti con regolarità. 

Sapendo quanto disprezzo si avesse da certuni per filosofi e filosofia, Alfonso si astenne dal nominare i suoi autori prediletti e parlò soltanto di qualche critico. Macario doveva però accorgersi che aveva a fare con persona che si prendeva il lusso di giudizi propri e fu sorpreso di trovarlo alquanto maligno. Alfonso aveva i grandi entusiasmi per gli autori che a Macario non nominò. 

Dal canto suo Alfonso seppe ben presto come fosse fatta la coltura di Macario. S’accorse con soddisfazione che ne veniva stimato tanto da indurlo a sottostare a qualche mal celata fatica per portare il discorso su quanto meglio conosceva onde poter fare con lui buona figura. Parlò di naturalisti moderni. Alfonso aveva letto qualche loro romanzo, poi qualche recensione e se ne era fatta un’idea sua con la calma dello studioso disinteressato ch’era stato allora. Ammirava qualche parte, biasimava qualche altra. Macario era un adepto risoluto e il suo entusiasmo bastò ad Alfonso per vagliare la sua mente. Cosí mentre Macario lo guardava con certo sorriso derisorio significante «I miei pochi studi valgono i tuoi molti perché ho buon naso», l’aspetto di Alfonso serio, attento, da scolare che riceve una lezione, celava la soddisfazione di sentirsi superiore. Evitava una discussione da cui non poteva sperare di riuscire vincitore contro la facilità di parola di Macario. La parte d’indifferente era però impossibile con un parlatore simile e, quasi involontariamente, Alfonso diede dei segni di assenso che per tranquillare la propria coscienza destinava alle singole frasi di Macario, non a tutta la sua idea. Alcune erano tanto belle che Alfonso sospettò fossero rubate. Parlava di creazione fatta dall’uomo, la quale, per i risultati, non aveva niente da invidiare a quella biblica. Nel metodo differivano alquanto, ma ambedue le creazioni finivano coll’arrivare alla produzione di organismi che vivevano a sé e che non portavano alcuna traccia di essere stati creati.