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segnare non era per affetto allo scolare. I progressi di Lucia poco o nulla gl’importavano. Si sentiva offeso che ella non imparasse di piú coi suoi insegnamenti e diveniva violento a sfogo di giornate uggiose nelle quali aveva avuto da subire lui le ire altrui. 

Era sorprendente che Lucia non perdesse definitivamente la pazienza e non facesse sospendere quelle lezioni che le apportavano tanti dispiaceri e un utile cosí piccolo. Non voleva questo! Anzi, alla fine di ogni singola lezione, quando Alfonso, nel congedarla, si faceva piú mite e la trattava da amico coi soliti suoi riguardi, ella si proponeva di essere diligente, di studiare, per meritarsi quel trattamento anche durante la lezione. Sarebbe stato pur bello di passare insieme da buoni amici anche quell’oretta, ammirandosi vicendevolmente, ciò che a lei riusciva facilmente! Dopo quell’ora di studio forzato, lo studio le sembrava piú facile e piú aggradevole che non prima della lezione la quale in parte toglieva al cervello la ruggine che vi si faceva durante la giornata passata a lavorare d’ago. Si proponeva anche per la mattina seguente di levarsi piú di buon’ora per rimettersi allo studio, ma bastava la notte a ripiombarla nella solita inerzia. 

Sospenderle no, ma che le lezioni le dispiacessero lo si vedeva dalla premura con la quale approfittava di ogni pretesto per risparmiarsene una o l’altra. Una sera aveva da andare da una sua amica, molte altre, in mancanza di meglio, si sentiva poco bene. Gustavo una sera, vedendo che fingeva di essere triste e svogliata dacché era venuto Alfonso, non messo a parte dello scopo della malattia, le chiese: 

— Cosí improvvisamente ti ammali? 

Non occorreva di questo avvertimento ad Alfonso per fargli sapere quale amore allo studio egli avesse saputo infondere nella sua scolara, ma non gli dispiaceva di venir temuto. 

Una volta Lucia ebbe il coraggio di rifiutarsi di prendere lezione e ciò senz’addurre alcun pretesto. Andò dessa ad aprire la porta ad Alfonso e con una risata clamorosa ch’ella aveva copiata da un’amica, lo avvertí sem-