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limento! Lasciarne trapelare qualche cosa ad Annetta sarebbe stato pericoloso perché di un innamorato non si può fidarsi per quanto onesto e benevolo si dimostri e tutta la sua cura doveva essere rivolta a celare il nuovo affetto. Doveva apparire quale un innamorato che non tiene troppo rancore per essere stato abbandonato e al quale anzi del suo amore è rimasta una dolce amicizia fraterna. Si sarebbe informato con affetto se essa allora era felice e avrebbe tentato di dimostrare una grande gioia nel caso molto probabile ch’ella avesse assicurato di amare Macario. Poteva invece avvenire ch’ella gli confessasse di non essere felice e si confidasse a lui con abbandono. In tal caso non v’era piú difficoltà e non aveva bisogno di riflettere lungamente al contegno da seguire. 

Santo s’incaricò volontieri di portare il biglietto al suo destino. 

Per la prima volta Alfonso seppe trarre profitto dalle osservazioni fatte su un carattere. Si diede una cert’aria d’importanza e chiese con gran mistero a Santo se la signorina Annetta gli avesse detto che aveva da ricevere quella letterina. Poi lo avvertí che si trattava di fare una sorpresa a un membro della famiglia Maller. 

Santo si mise in tasca il biglietto tutto lieto di venir messo a parte di un segreto che toccava la signorina Annetta. Promise di contenersi cautamente e si offese che Alfonso gli raccomandasse piú volte il segreto. Poi volle elevarsi anche piú; si lagnò che Alfonso non si facesse piú vedere in casa Maller. Era stato offeso forse da qualcuno? Pareva che se Alfonso fosse stato offeso egli lo avrebbe vendicato. 

Alfonso rispose arditamente: 

— Se ci sono stato alla fine dell’altro mese! 

Santo, che nulla ne sapeva, fece un gesto di sorpresa: 

— Ah! cosí! ma pure non viene piú tanto di spesso come prima. 

Il biglietto era inviato. A mezzodí Alfonso, con gioia, osservò come Santo si allontanava dalla banca. Ogni minuto che lo avvicinava all’ora del colloquio con Annetta gli dava gioia. Unico suo timore era che Maller faces-