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vava l’impiego — ecco tutto! L’onesto Cellani avrebbe continuato a trattarlo con freddezza e disprezzo! Oh! se avesse potuto parlare liberamente, raccontare quanta parte nella sua avventura avesse avuto la civetteria di Annetta ed il proprio sentimento, un sentimento poco nobile e poco puro ma irresistibile, non lo avrebbero piú ritenuto per un individuo che si fosse insinuato in casa Maller per carpirvi una dote con arti poco oneste. 

Riandava pensieroso su ogni particolare di quel colloquio a cercare invano una parola della quale avrebbe potuto rammentarsi con compiacenza. Ogni parola detta da Maller era stata improntata dell’antipatia o della noncuranza quando non aveva tradito paura, ed era lui che aveva sbagliato perché ogni sua parola era stata rivolta a conservarsi e migliorare la posizione, nessuna a rendersi piú amichevole Maller. Anzi, e questo lo disperava, se aveva vinto nella lotta, era stato per quell’allusione alle cause recondite per cui egli veniva maltrattato alla banca. Aveva fatto una minaccia che aveva spaventato Maller? 

Ma lo credevano dunque un ricattatore! Per questo lo avevano temuto! Sotto il peso di quell’accusa non voleva rimanere! Se egli non agiva, nessuna voce si sarebbe levata in sua difesa! Maller non lo conosceva abbastanza per non sospettare di lui, ed in Annetta l’odio doveva avere mutato il ricordo di lui in modo che non poteva restarne che la figura di un avventuriere qualunque. 

La dimane egli avrebbe chiesto un altro colloquio a Maller e, liberamente esponendo le ragioni che a quell’atto lo costringevano, avrebbe dato le sue dimissioni! Non voleva conservare neppure per un giorno solo ciò che gli veniva lasciato per timore della sua vendetta. — Lei mi odia, — gli avrebbe detto, — è il padrone, e perché mi conserva presso di sé? Mi offende non licenziandomi! 

Questo proposito avrebbe dovuto dargli calma. Andò a casa e volle coricarsi. Mezzo vestito si gettò sul letto; provava ancora il bisogno di sfogarsi sognando. Era deciso! Egli si trovava senza impiego; che cosa avrebbe fatto della sua vita? Con gli studî, anche se fossero stati molto piú perfetti che non erano i suoi, non avrebbe potuto vivere; e