Questa pagina è stata trascritta e formattata, ma deve essere riletta. |
— Egli è astuto! si dà l’aria d’indifferente, ma intanto lavora quieto all’ombra, rubandomi quel poco di considerazione di cui ancora posso godere.
Aveva sul suo volto grasso, ancora senza rughe, una grande sorpresa dolorosa che sentendosi tanto infelice gli venisse anche dato torto, e ad Alfonso fece compassione.
Uscito Rultini, Marlucci, con certo risolino cattivo, si rivolse a Miceni: — Gli ho detto la mia opinione.
Avvenne l’imprevisto. Maller accordò il posto di dirigente della filiale di Venezia a Rultini. La filiale di Venezia non doveva occuparsi che passivamente di affari di Borsa, accettare cioè ordini e trasmetterli alla casa madre, e forse un motivo che aveva fatto prendere a Maller tale decisione fu precisamente il desiderio di liberarsi da un liquidatore incapace.
Il primo annuncio che si ebbe di tale scelta fu precisamente nel contegno dei due vecchi. Parve che avessero scambiate le teste come per incanto. Rultini, che da tanto tempo era triste e brusco, divenne allegro e amichevole. Sembrava che si trovasse in una festa continua; stringeva con calore le mani che gli venivano offerte per congratulazione e s’inquietava quando vedeva faccie tristi. Fermò un giorno Alfonso col quale fino allora non aveva scambiato che poche parole, e gli chiese la ragione della sua tristezza. Trasalendo Alfonso voleva pur dire qualche cosa in risposta, ma Rultini, nella sua gioia inquieta, non ebbe il tempo di attendere. Se ne andò gridandogli:
— Non inquietarsi mai; questa è la massima piú importante per essere felici. — In fondo, della tristezza altrui poco gl’importava, ma lo sorprendeva: — Come? C’era ancora chi si lagnasse?
Eppure, anche all’infuori di quella di Alfonso, alla banca esistevano altre tristezze. Soltanto cinque giorni dopo Ciappi venne all’ufficio; per quei cinque giorni s’era dichiarato ammalato. Il primo giorno rimase soltanto per un’oretta in ufficio e ne venne scacciato dagli sguardi indiscreti dei colleghi, i quali sapevano che a lui stesso la disfatta doveva aver apportato sorpresa e volevano vedere come la