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terabile e non cedeva né alle sgridate dei cari genitori (non ometteva mai l’aggettivo), né ai rimproveri degli eventuali principali cui egli sempre attribuiva dei caratteri bizzarramente infelici: — Non sanno vivere! — diceva veramente sorpreso quando li vedeva adirarsi per un disordine in carte che avevano affidato alle sue cure oppure per qualche sua impertinenza. — Uomini che moriranno giovini — oppure: — Ecco un uomo che io non sposerei. 

Macario rimase assente per tutto il mese di marzo e Alfonso fece le sue passeggiate alla mattina con Gustavo il quale era mattiniero, unica buona abitudine a cui si fosse riusciti di costringerlo. Erano passeggiate brevi a un colle situato circa mezz’ora di cammino lontano dalla città. Giuntivi, Alfonso cercava l’ombra e si sedeva, mentre Gustavo si sdraiava al sole come un gatto, e per certe sue teorie igieniche apriva la bocca per farvi entrare luce e calore. Stava zitto per delle ore come Alfonso sebbene per tutt’altre ragioni. Teneva gli occhi chiusi e si addormentava definitivamente, o cadeva in una specie di nirvana in cui nulla comprendeva pur ancora balbettando delle parole senza senso. Quando aveva denari, e per pochi che fossero, non abbandonava la città, perché preferiva di dormire in qualche bottega di caffè o stare a guardare per delle intere giornate a giuocare a bigliardo. Non giuocava perché non amava agitarsi, e non si ubriacava che di rado perché dopo una sbornia rimaneva indisposto per molto tempo. Aveva amici sobri, lavoratori, operai delle diverse officine per le quali era passato. Lo amavano molto perché buffone e piú anche perché non aveva giammai gareggiato con nessuno. 

Nell’ozio gli venne la buona idea di addossarsi volontario un lavoro che da prima non gli parve né difficile né faticoso: si propose di trovare il marito per la sorella. Diceva che l’età di Lucia domandava il matrimonio e ch’era certo che se nessuno se ne curasse lo sposatore non si sarebbe trovato giammai. Chiese ai genitori il permesso di poter condurre in casa dei giovanotti suoi amici. Il padre glielo diede pronto, perché per lui il matri-