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tura. Poteva portare il capo alto, rimeritare l’indifferenza con l’indifferenza, essere ferito e ferire mostrando d’essere incolume. Annetta era capace di voler trionfare del dolore che aveva saputo apportargli. 

Era proprio quale Macario l’aveva descritta! Fredda e vana, ed anzitutto vana. Non aveva egli in mano la prova palmare di quella vanità, in quel romanzo, un dettato della vanità in persona, dal concetto generale tronfio e vacuo alla singola frase enfatica, il volo di chi non sa camminare? Non era soltanto per spirito di vendetta ch’egli pensava di lei cosí. Caduta dall’altezza a cui il suo amore l’aveva posta, egli credeva ora di vederla quale era. 

Giunto a casa trovò un bigliettino di Annetta col quale lo invitava a portarsi la dimane da lei. 

«Mio buon amico!» Già l’intestazione sarebbe dovuta bastare a toglierlo dalla sua disposizione e dargli una gioia immensa. Invece lesse e rilesse cercandovi quello che non c’era: l’assicurazione ch’egli aveva avuto torto di temere di Fumigi e di dubitare dell’amore di Annetta per lui. Quel biglietto non escludeva la sua sventura, e se momentaneamente la escludeva non ne toglieva la minaccia. Alla calma non sapeva ritornare, ed anche il sentimento di essere tanto piú felice che poco prima non era aggradevole. Specialmente quando è passato, il dolore ha delle attrattive seducenti, e ai deboli ambiziosi è soddisfazione di potersene vestire. Era felicità quella derivante da questa situazione quando il caso gli aveva rivelato quale sventura questa stessa situazione potesse apportargli? Poteva sempre esser gettato da parte come una cosa inutile, e non appena Annetta lo avesse negletto egli sarebbe ridivenuto il povero impiegatuccio al quale non sarebbe stato neppure lecito dimostrare il proprio dolore. 

Non era piú quel dolore che poco prima lo aveva cacciato per le vie della città, ma una grande commozione, un compianto di se stesso. Se Fumigi era stato respinto, la sua relazione con Annetta continuava immutata apparentemente; realmente la sua gelosia, i suoi timori, la minaccia che gli era stata fatta, gliela rendevano insopportabile. Non v’era che una via per uscire da tale situazione. Poteva essere lui il primo a ritirarsi e almeno, per