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quella posa d’adoratore disse tutto il suo pensiero: — Per non farti del male saprei rinunziare a te.

Forse essa comprese: Non fece più allusioni al tradimento ch’essi avevano concertato e, per questo solo fatto, fu quella la serata in cui si fossero amati più dolcemente. Per un momento, per una sola volta, apparì portata all’altezza del sentimento d’Emilio. Non ebbe nessuna nota stonata; non gli disse neppure d’amarlo. Egli andava accarezzando il proprio dolore. La donna ch’egli amava non era soltanto dolce e inerme; era perduta. Si vendeva da una parte, si donava dall’altra. Oh, egli non poteva dimenticare la voglia di ridere ch’ella aveva manifestata al principio del loro colloquio. Se faceva a quel modo il passo più importante della sua vita, come si sarebbe comportata accanto ad un uomo che non amava?

Era perduta! Abbracciatala stretta stretta col braccio sinistro, poggiò il capo nel suo grembo e, pieno di compassione più che di amore, mormorò: — Poveretta! — Restarono così lungamente; poi ella si chinò su lui e, certo con l’intenzione ch’egli non se ne accorgesse, leggermente lo baciò sui capelli. Fu l’atto più gentile ch’ella avesse avuto durante la loro relazione.

Poi tutto divenne brusco, orribile. La pioggerella monotona, triste, che aveva accompagnato il dolore di Emilio con una nota mite che gli era sembrata ora compianto ed ora indifferenza, si mutò improvvisamente in uno scroscio violento. Un soffio di vento freddo, dal mare, aveva sconvolta l’atmosfera pre-