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Come sentiva l’amicizia il Balli! Emilio ne arrossì. Era stato ingiusto a dubitare. Volle cancellare qualunque ombra avessero potuto gettare le sue parole nell’animo dell’amico, e per il segreto di Amalia non ci fu più salvezza. — Sono molto disgraziato — dichiarò compiangendosi per aumentare la compassione che aveva già percepita nelle parole del Balli. Non raccontò di avere scoperta la sorella mentre sognava ad alta voce di Stefano, ma parlò soltanto dei mutamenti che avvenivano in Amalia quando il Balli varcava la soglia della loro casa. Quando egli non c’era, ella appariva ammalata, stanca, distratta. Bisognava prendere una risoluzione che la guarisse.
Al Balli bastò di udire dalla bocca di Emilio una confessione simile per crederci assolutamente. Egli sospettò persino che Amalia si fosse confidata col fratello. Non l’aveva mai vista tanto brutta come in quell’istante. Spariva l’incanto ch’era messo sulla grigia faccia di Amalia dalla supposta sua mitezza. Ora la vedeva aggressiva, dimentica del suo aspetto e della sua età. Come doveva stonare l’amore su quella faccia! Era una seconda Angiolina che lo veniva a turbare nelle sue abitudini, ma un’Angiolina che gli faceva ribrezzo. L’affettuosa compassione che egli provava per Emilio aumentò come quest’ultimo aveva voluto. Disgraziato! Aveva anche da sorvegliare una sorella isterica.
Senilità - 10 |