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bito, dalla fila alla porta del fornaio accorsero molte persone, tante, che, presto, il vecchio non potè più vedere nè il fanciullo nè l’ubriaco. Richiuse la finestra, chiamò l’infermiera e, ansimante, si gettò su una poltrona. Era troppo per lui. Le gambe non lo reggevano più.

Nella sua lunga solitudine, egli aveva accarezzato una grande ambizione e s’era creduto benefico e superiore a tutti, ma ora appena provava una sensazione veramente nuova e sorprendente di vera, istintiva bontà. Per un breve tempo restò buono e generoso senza che il suo sentimento fosse oscurato da alcun pensiero a se stesso. È ben vero che non fece alcun atto che avvicinasse a lui quel povero fanciullo abbisognante di soccorso e di conforto. Non ci pensò neppure; ma nel pensiero accarezzava con grande emozione la puerile figura abbattuta. Scoperse anche nella propria memoria un particolare che valse ad aumentare la sua pietà: egli aveva visto il pianto del fanciullo, ma non aveva sentito alcun suo grido. Forse il fanciullo si vergognava di essere punito in pubblico e la sua vergogna, che gli impediva di attrarre l’attenzione degli altri, era più forte