Pagina:Svevo - La novella del buon vecchio e della bella fanciulla ed altri scritti, 1929.djvu/66


— 56 —

aveva il letto e non poteva dormire. Stavano certo meglio i componenti della fila!

In quei giorni ci fu Caporetto. Le prime notizie del disastro egli le ebbe dal suo medico venuto a trovarlo per piangere in compagnia del vecchio amico, che egli (povero medico!) credeva capace di sentire come lui. Invece il vecchio non vide in quell’evento altro che un beneficio: la guerra si allontanava da Trieste e perciò da lui. Il medico piangeva: — Non vedremo più neppure i loro velivoli! — Il vecchio mormorava: — Infatti! Forse non li vedremo più! — Sentiva nell’animo la gioconda speranza di notti tranquille, ma tentava di copiare sulla propria faccia il dolore che vedeva impresso su quella del medico.

Nel pomeriggio, quando stava bene, riceveva il suo procuratore, un vecchio impiegato che godeva di tutta la sua fiducia. Negli affari il vecchio rimaneva abbastanza energico e lucido, e l’impiegato ne traeva la conclusione che la malattia del vecchio non fosse molto grave e che prima o poi sarebbe ritornato agli affari. Ma l’energia negli affari era la stessa che lo dirigeva nella tutela della sua salute. La più