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rimpiangeva solo la salute o meglio ciò ch’egli riguardava come la propria gioventù. La gioventù era morta con l’ultima visita della giovinetta e il rimpianto di questa sussisteva nel rimpianto di quella. Ora, sul serio, egli avrebbe procurato un impiego alla giovinetta... se egli avesse riavuto la salute. Poi sarebbe ritornato alla sua grande proficua attività e non al peccato. Il peccato era quello che danneggiava la salute.

L’estate andò via. Uno degli ultimi giorni sereni gli fu concesso di uscire in vettura. Il medico l’accompagnò. L’esito non fu cattivo perchè egli si sentì lieto della variazione e il suo stato non peggiorò, ma col maltempo che sopravvenne l’esperimento non si potè ripetere.

Così continuò la sua vita vuota. Non v’era altra novità che nei medicinali. Ogni medicinale era buono per qualche tempo. Poi per avere lo stesso effetto bisognava aumentare la dose eppoi sostituirlo con un altro medicinale. Vero è che dopo qualche mese si ritornava da capo.

In quell’organismo però si creò un certo equilibrio. Se andava verso la morte il suo mo-