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ogni sforzo per trasferirsi da un tempo nell’altro è vano e ci voleva un ingenuo come mio раdre per credere di saper dirigere il proprio futuro. Può essere che il tempo non esista come assicurano i filosofi, ma esistono certamente i recipienti che lo contengono e sono quasi perfettamente chiusi. Spandono solo poche goccie dall’uno nell’altro.

Io vorrei ancora guardarmi d’intorno per chiudere questa giornata memoranda tramandando a domani quest’ora in corsa durante la quale scrivo. Del mio studio comodo e bello rinnovato da Augusta parecchie volte nel corso degli anni con grave mio disturbo ma senza portarci delle grandi novità, poco ho da dire. È circa quale era subito dopo il nostro matrimonio ed io già una volta lo descrissi. Da poco c’è una novità per me veramente penosa. È scomparso da pochi giorni dal suo posto il mio violino ed anche il leggio. È vero che così fu conquistato al grammofono il posto che gli occorreva per espandere più vigorosa la sua voce. Acquistai il grammofono un anno fa e costò parecchio come costano molto anche i dischi che continuamente acquisto. Io non rimpiango la