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un accento di sì forte compassione ch’io dovetti piangere.

Un altro più bianco e di qualche ora più giovine del primo, per cui ricordava ancora con gratitudine l’atmosfera dolce da cui era nato, protestò: — Noi una madre l’abbiamo avuta. È quell’armadietto sempre caldo, anche quando fa il freddo più intenso, da cui escono i pulcini belli e fatti.

Il giallo che da tempo portava incise nell’animo le parole della contadina, e aveva perciò avuto il tempo di gonfiarle sognando di quella madre fino a figurarsela grande come tutto il giardino e buona come il becchime, esclamò, con un disprezzo destinato tanto al suo interlocutore quanto alla madre di cui costui parlava: — Se si trattasse di una madre morta, tutti l’avrebbero. Ma la madre è viva e corre molto più veloce di noi. Forse ha le ruote come il carro del contadino. Perciò ti può venire appresso senza che tu abbia il bisogno di chiamarla, per scaldarti quando sei in procinto di essere abbattuto dal freddo di questo mondo. Come dev’essere bello di avere accanto, di notte, una madre simile.