Pagina:Svevo - La novella del buon vecchio e della bella fanciulla ed altri scritti, 1929.djvu/220


— 210 —

stesso una bestia cieca e sciocca come quel passerotto pur di poter fare una grossissima bestia anche del critico.

Tanto grande riteneva Mario il suo successo che prese una decisione che pur doveva attenuare l’effetto della burla. Per il momento non bisognava dire a nessuno della buona fortuna toccatagli. Quando il suo libro fosse stato pubblicato in tedesco, la meraviglia in città e in tutta la nazione sarebbe stata maggiore se inaspettata. A lui che aveva atteso il successo per tanti anni, non doveva essere grave di restarne privo qualche tempo ancora.

Il fratello, già coricato, cominciò con l’enunciare un dubbio sulla verità della comunicazione del Gaia, ma così, quasi macchinalmente, quel dubbio da cui si è colti ad ogni notizia sorprendente. Però subito, volonteroso, lo eliminò persino dall’intimo dell’animo suo, visto che poteva diminuire la gioia del fratello. Non conosceva il Gaia e perciò quel dubbio mancava di ogni base. Di sotto al berretto da notte, i suoi occhi vividi partecipavano a tanta gioia. Le cose nuove lo turbavano e non pensava gli dessero salute, ma