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sava, per cui la sostenevo con le mani, i gomiti poggiati sulle ginocchia.

Improvvisamente tutto quello che già sapevo fu detto da una quantità di gente celata nell’oscurità. Mia moglie parò per prima: — Affrettati, il dottore ha detto che sei tu che devi entrare in quella cassa. — A me pareva doloroso, ma molto logico. Perciò non protestai, ma finsi di non sentire. E pensai: — L’amore di mia moglie m’è sembrato sempre sciocco. — Molte altre voci urlarono imperiosamente: — Vi risolverete ad obbedire? — Fra queste voci distinsi chiarissima quella del dottor Paoli. Io non potevo protestare, ma pensai: — Lui lo fa per essere pagato.

Alzai la testa per esaminare ancora una volta la cassa di vetro che m’attendeva. Allora scopersi, seduta sul coperchio della stessa, la sposa. Anche a quel posto ella conservava la sua perenne aria di tranquilla sicurezza. Sinceramente io disprezzavo quella sciocca, ma fui subito avvertito ch’essa era molto importante per me. Questo l’avrei scoperto anche nella vita reale, vedendola seduta su quell’ordigno che doveva servire ad uccidermi. E allora io la