Pagina:Svevo - La novella del buon vecchio e della bella fanciulla ed altri scritti, 1929.djvu/154


— 144 —

chietto che privandosi del velo azzurro scopriva un vero occhio, malizioso e malevolo. Ero addirittura inseguito da una folla che mi voleva male. Mi ribellai nel letto gemendo ed invocando: — Mio Dio!

— Stai male? — domandò subito mia moglie.

Dev’esser trascorso qualche tempo prima della mia risposta. Ma poi avvenne che m’accorsi ch’io non giacevo più nel mio letto, ma mi ci tenevo aggrappato, chè s’era convertito in un’erta da cui stavo scivolando. Gridai: — Sto male, molto male.

Mia moglie aveva acceso una candela e mi stava accanto nella sua rosea camicia da notte. La luce mi rassicurò ed anzi ebbi chiaro il sentimento di aver dormito e di essermi destato soltanto allora. Il letto s’era raddrizzato ed io vi giacevo senza sforzo. Guardai mia moglie sorpreso, perchè ormai, visto che m’ero accorto di aver dormito, non ero più sicuro di aver invocato il suo aiuto. — Che vuoi? — le domandai.

Essa mi guardò assonnata, stanca. La mia invocazione era bastata a farla balzare dal let-