Pagina:Svevo - La novella del buon vecchio e della bella fanciulla ed altri scritti, 1929.djvu/134


— 124 —

cia per farle sentire il piacere di vivere, e l’aveva sedotta piuttosto che convinta. Perciò era necessario si facessero loro tanti auguri. Tutti, quando sposano, hanno bisogno di auguri, ma quella fanciulla più di tutti. Che disastro, se un giorno essa avesse dovuto rimpiangere di essersi lasciata rimettere su quella via, da cui per istinto aveva aborrito. Ed anch’io accompagnai qualche mio bicchiere con augurii, che seppi persino confezionare per quel caso speciale: Siate contenti per uno o due anni, poi gli altri lunghi anni li sopporterete più facilmente, grazie alla riconoscenza di aver goduto. Della gioia resta il rimpianto ed è anche esso un dolore, ma un dolore che copre quello fondamentale, il vero dolore della vita.

Non pareva che la sposa sentisse il bisogno di tanti augurii. Mi sembrava anzi ch’essa avesse la faccia addirittura cristallizzata in una espressione d’abbandono fiducioso. Era però la stessa espressione che già aveva avuta quando proclamava la sua volontà di ritirarsi in un chiostro. Anche questa volta essa faceva un voto, il voto di essere lieta per tutta la vita. Fanno sempre dei voti certuni a questo mon-