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no ai vecchi) si dovrebbero sequestrare perchè non possano servire a corrompere ed è meraviglioso che passarono tante ore prima ch’egli si accorgesse come sarebbe stato doloroso per lui di venir privato del suo denaro. E allora smise di scrivere sull’argomento e ripose le cartelle relative in attesa di maggior luce.
Un’altra volta pensò di descrivere come sin dalla prima classe elementare si dovesse ricordare che scopo della vita è di divenire un vecchio sano. La gioventù quando pecca non soffre e non fa soffrire tanto. Poi il peccato del vecchio è circa equivalente a due peccati del giovine. È un peccato a parte anche l’esempio ch’egli dà. Dunque — secondo il teorista — da bel principio bisognerebbe studiare di diventar vecchio sanamente. Ma poi gli parve che in tale ragionamento la via alla virtù non fosse ben segnata. Se il peccato del giovine aveva un’importanza tanto lieve dove si poteva cominciare l’educazione del vecchio? E sul foglio nel quale seppellì quelle cartelle annotò: — Da studiarsi quando l’educazione del vecchio ha da cominciare.
Ci furono delle cartelle in cui il vecchio si