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di saper anche dell’altro ch’era importante per la sua cura e ch’egli non voleva dire al medico.

Il medico non discusse perchè da buon praticone com’era non credeva che la discussione fosse una buona cura.

La cessazione di un grande dolore è una grande dolcezza e il vecchio ne visse per quel giorno. La libertà di moversi e di respirare è una vera felicità per chi ne è stato privo e sia pure per qualche istante. Tuttavia egli, quello stesso giorno, trovò il tempo di scrivere alla giovinetta. Le mandava i denari che le aveva destinati fin dal giorno prima e l’avvisava che gliene avrebbe mandati altri in seguito. La pregava di non venire da lui finchè egli non l’avesse chiamata visto che s’era ammalato.

Egli ora sapeva ch’egli amava la fanciulla dai cenci colorati e l’amava come una figlia. L’aveva posseduta in realtà e l’aveva posseduta nel sogno, anzi nei due sogni. In ambedue i sogni, affermava il vecchio a se stesso non sapendo che i sogni si fanno di notte e si completano di giorno, c’era stato un grande dolore forse causa del male da cui era stato colto, quello della compassione. Così era fatto il de-