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Quello zerbinotto non avrebbe avuto più tanto facile il giuoco. Ecco che, scrivendo, veniva a galla anche costui che pur doveva avere avuto la sua parte nei dolori e nei rimorsi del vecchio.

Questi appunti furono scritti prima a matita eppoi copiati accuratamente a penna. I manoscritti in quella stanza non correvano pericolo perchè la sua infermiera non sapeva leggere. Scrivendoli in penna vi aggiunse una morale più generale un po’ noiosa e retorica. A lui pareva di aver corretto e completato. Invece aveva distrutto. Ma era inevitabile questo in un novellino. In passato il buon vecchio era stato uno scettico. Ora che la sua infermità aveva squilibrato il suo organismo si sentiva propenso alla protezione dei deboli e nello stesso tempo incline alla propaganda. Egli credette tutt’ad un tratto di aver qualche cosa da dire e non mica alla sola giovinetta.

Rilesse il manoscritto e a dire la verità fu una disillusione. Ma non assoluta perchè egli credette di aver pensato bene e di aver scritto male. Ciò in un secondo tentativo avrebbe potuto essere corretto. Intanto gli pareva che quegli appunti potevano servirgli per la giovinetta.