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logia». — I. Svevo «con gli altri eguali europei rappresenta legittimamente il secolo».

Il Mattino, Napoli, 25-12-27

Alberto Consiglio


Senilità: «uno dei libri più interessanti e geniali del nostro tempo».

Rivista d'Italia, Milano, 15-1-28.


Senilità: «Tocchi rapidi, precisi, danno risalto al contrasto delle passioni, seguito con un acume di analisi talvolta sbalorditivo».

Giornale della Libreria, Milano 21-1-28.


Zeno: «il più curioso, il più interessante proustiano tra gli scrittori internazionali non è nè un belga nè un francese: è un italiano: Italo Svevo».

Le Belge de Paris, Parigi, 22-1-28.


Un’originalità, essendo scrittore nato, il non avere scritto che tre libri»; altra originalità: «in una letteratura la cui marca sovrana, nei bei giorni è il lirismo, il cui segno, nelle ore mediocri, è la rettorica, essere un analista».

Nouvelle Revue Français, Parigi, 1-2-28.


«Il senso di verità, l’esattezza storica, la perfezione espressiva, formano la novità maggiore dell’arte di Svevo e la sua più eccelsa forza di scrittore. Il suo stile: «lo stile della vita».

Nuova Antologia, Roma, 1-2-28.


I. Svevo: «scrittore silenzioso», «precursore».

Revista de Occidente, Madrid, gennaio 28.

Juan Chabas


I. Svevo ha diritto di priorità su Proust. «Egli è molto meno prolisso del suo emulo». Zeno: «è una delle opere più passionanti che si possano leggere». — «Un così grande osservatore non può mancare di essere un grande scrittore». — Il successo: «non se ne vedono più di 5 o 6 per secolo di quell’importanza». — L’opera: «complessa e possente». Lo scrittore: «miracoloso analista». — Zeno: «Un tale libro marca una data nella psicologia e nella storia del romanzo... Concepito come un prelevamento