Pagina:Svevo - Corto viaggio sentimentale e altri racconti, 1949.djvu/55

li, sembrava non friulano e neppure italiano. I tetti delle case erti, vicini alla perpendicolare, sembravano fatti per coprire delle case nordiche. Il signor Aghios non ricordava dettagli, ma ricordava tutto l’insieme nitido sorridente, con tanto colore italiano sulle linee quasi gotiche. Accanto a lui, il pittore guardava con gli occhi semichiusi e ambedue associavano la loro ammirazione, la società piú intima umana. C’era anche un ruscello, imponente per certi strati azzurri nell’acqua qua e là profondissima e per la foga dell’acqua, viva per la sua recente caduta di montagna. E di tutto questo il signor Aghios tacque, perché non era cosa che appartenesse al signore dai grossi occhiali.

Ma gli raccontò che in quella perla del Friuli lui e il suo amico andarono a rassodare il loro entusiasmo ad una merenda. Fu una merenda a periodi. Dapprima un latte squisito, tinto da un po’ di caffè e pane casalingo ancora caldo e un burro autentico, un po’ ingenuo e aspro. L’appetito aumentò e, vennero due uova al tegame. Poi un po’ di salame tenerello, perché anch’esso nato appena e non ancora cristallizzatosi nel nuovo assetto. E giovine anche il formaggio che seguí, e il vecchio signor Aghios sapeva che il formaggio vetusto è buono, ma che il giovanissimo ha pure i suoi pregi. La merenda fu chiusa da una bottiglia di vino di Torlano. Oh! il vino di Torlano! Giallo e luminoso di luce propria e vivo come l’acqua di Torlano, scesa allora allora dalla montagna. E il vecchio s’incantò a ricordare quella roba giovine e quel vino vecchio (aveva tre anni, di quegli anni lunghi della montagna) e la propria fresca gioventú resa geniale dal grande pittore triestino, sparito tanto presto e che guardando il ponte di Torlano sapeva come Manet l’avrebbe ritratto. Ma a Torlano, dove la montagna incombeva, il ponte non avrebbe potuto restare solo e giganteggiare. Tutto era sparito. Era impossibile che Torlano esistesse ancora, quand’era morto il pittore che l’aveva baciato, e lui era là molto simile a quanto era stato, ma non piú simile di una fotografia ad una cosa viva. Ed ora, che guardava indietro, era immobile come una fotografia. Pare che ricordare non sia una