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ma certo non approvarmi. Anche lui è qui per ambizione. Anzi quando con abilissime truffe riuscii a farmi ingaggiare, mi parve che non ne fosse molto soddisfatto. Fece qualche obbiezione motivata sulla mia forza fisica che non gli pareva sufficiente. Io indovinai però il movente segreto delle sue osservazioni e mentre un altro avrebbe spinto in fuori il petto per dimostrarne la gagliardia, io lo guardai col mio sguardo che non conosce la lotta, supplice, e fui subito accolto. La mia gioventú mi destina al primo posto in tale impresa ed è evidente che se una spedizione in slitte dovesse essere accompagnata da un medico, sarei io quello. Ma intanto, per quanto posso, mi caccio in disparte a bordo. Il primo posto lo lascio al Persich. È del resto uomo dalle maniere distinte, piccolo, tarchiato, ben conservato pei suoi quarantacinque anni, ma del resto canuto del tutto nella barba soffice e larga e nei capelli folti ma ritiratisi dalla fronte nata stretta e divenuta per tal modo larga. Persich è uno slavo prussificato di Posnania e parla tanto di spesso della sua piccola città che io credo corra un tale rischio perché a Posnania si parli di lui. Il secondo di bordo è un cugino di Riottison, certo Mayer, un giovinetto di 25 anni. Fu senza dubbio sedotto dal cugino piú anziano a correre un simile rischio ma ora è convinto marcio. Imita un po’ la serietà