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vedere il piedino di quella signora che ancora doveva trovarsi per aria, ma per inviare gli augurii anche dall’altra parte della ferrovia: “Producete, producete in grande abbondanza, perché chi vi lavora abbia il suo premio”. Esitò poi. Ricordò la faccia triste di quel contadino che l’anno precedente gli aveva detto: «Abbiamo il vino triste quest’anno, perché ve n’è di troppo». Ma che importa? Augurare bisogna a questo mondo. Nessuno può togliere all’uomo tale diritto il cui esercizio allarga polmoni e cuore. È vero che l’augurio finisce col ricordare l’ironia di chi, allontanandosi da un tavolo di gioco, augura la buona fortuna a tutti coloro che vi restano assisi, solo che a questo mondo l’evidenza non è tale e si può sempre credere che un grande sforzo della terra benefica debba produrre del bene.

Si raddrizzò e vide il piedino per aria. Essa era la terza persona seduta dalla sua parte e direttamente non poteva scorgerne la faccia, ma s’accorse che ora poteva scorgerla riflessa in modo curioso da una lastra che copriva la fotografia. Come era bella! Completato o sminuito il deperimento suo dai riflessi del tramonto o fors’anche da qualche linea della fotografia che la lastra copriva, quella faccia era tutta pensiero e bellezza. Ricordava qualche ritratto celebre, ma il signor Aghios, che ne aveva visti tanti, non sapeva precisare quale. Era in fondo solo un ritratto e neppure molto somigliante, ma il signor Aghios era felice di viaggiare con esso.

Nel breve tempo dacché aveva abbandonato la moglie, questo era il secondo suo desiderio, cioè il secondo tradimento e anche il secondo peccato. Ogni ammirazione per una donna è un desiderio. Le si attribuisce intelligenza o dolore per rendere piú saporite quelle labbra che si vorrebbero baciare. Il peccato non gli pesava troppo. Quando si sta per arrivare ai sessant’anni — almeno il signor Aghios aveva per conto proprio tale esperienza e nella sua solitudine amava di generalizzare — si sa che il proprio organismo non è fatto per le grandi resistenze. Lo stesso fatto che anche se il peccato fosse dichiarato lecito, si peccherebbe ora meno sovente che in epoche anteriori, prova che tutto dipendeva da quello che si