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no ne avrebbe saputo. E gliela raccontai subito. Per liberarmi subito da tanto peso strappai Augusta alle sue faccende domestiche e al suo bagno. Le confessai ch’era vero ch’io piú non sapevo lavorare. Era forse l’età: Non avevo allora che 63 anni ma poteva trattarsi di un invecchiamento precoce. Noto come una coincidenza curiosa ch’era la prima volta che in casa si evocava quella malattia. E quando essa colse Valentino ebbi per un momento un rimorso come se gliel’avessi appioppata io.

E parlando della mia irrimediabile vecchiaia mi vennero le lacrime agli occhi. Augusta si mise a consolarmi commossa pronta a piangere con me. Essa ci tiene molto ai denari perché ne consuma molti, saggiamente nel senso che non guarda alla spesa quando si tratta di aumentare la propria comodità. Ma non credo che s’informasse tanto del danno finanziario che dal nuovo contratto doveva derivarmi. Supponeva fosse piccolo e voleva trarne una nuova ragione per consolarmi.

Infatti era piccolo. Poteva diventare maggiore se ci fossero state delle perdite perché allora oltre alle perdite avrei dovuto anche sopportare la spesa dell’onorario dell’Olivi visto che nel nuovo contratto l’Olivi veniva esonerato da perdite perché riteneva che colui che rappresentava il lavoro nell’associazione non poteva vedersi sminuita la retribuzione. Era insomma quello che si dice un contratto ben fatto... dal punto di vista dell’Olivi. Posso anche dire subito che se il nuovo contratto fortemente avvantaggiò l’Olivi non posso dire adesso dopo sette anni di prove di essere stato molto danneggiato altrimenti che nella salute come dirò. Certi anni i bilanci furono splendidi e la maggiore difficoltà fu di ingannare l’agente delle imposte. Altri anni furono poco lauti, ma di perdite non ce ne furono giammai. In fondo l’Olivi trattava i miei affari come faceva suo padre solo che è retribuito meglio del vecchio, un vero segno dei tempi.

Io, quel primo giorno dopo di aver sofferto il freddo e lo sconforto della mattina restai in casa. Non avevo ancora il progetto di non rivedere piú il mio ufficio. Credevo di essere là a riflettere come per salvaguardare la mia dignità avrei