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occhi sereni, spesso socchiusi per scrutare meglio, fino a che punto io mi sarei lasciato saccheggiare. Dapprima e per lungo tempo s’accontentò esattamente del mensile perché io, non ancora reso schiavo dal bisogno dell’abitudine, accennavo a rifiutarmi a spese maggiori. Tentò piú volte di mettermi la mano in tasca e la ritrasse per non esporsi al rischio di perdermi. Ma poi, una volta le riuscí. Ebbe da me il prezzo di una pelliccia abbastanza costosa che poi mai vidi. Un’altra volta si fece pagare tutto un vestito, un modello di Parigi e me lo fece poi vedere: Ma, per cieco ch’io fossi, i suoi vestiti variopinti non si dimenticavano, e scopersi di averle già veduto indosso quel vestito. Era una donna economa e simulava il capriccio solo perché pensava che un uomo intende piú facilmente il capriccio che l’avarizia di una donna. Ed ecco come contro il mio volere la relazione ebbe fine.

Io avevo la facoltà di andare da lei due volte alla settimana ad ore precise. Ora avvenne che un martedí dopo di essermi avviato alla sua casa a mezza strada scopersi che sarei stato meglio solo. Ritornai nel mio studio e serenamente mi dedicai sul grammofono alla IX sinfonia di Beethoven.

Poi il mercoledí non avrei sentito tanto forte il bisogno di Felicita ma fu proprio la mia avarizia che a lei mi spinse. Pagavo un forte mensile e in certo modo non approfittando dei miei diritti finivo col pagare troppo. Bisogna poi ricordare che quando io mi prendo una cura sono molto coscienzioso nell’applicarla con tutta l’esattezza piú scientifica. Solo cosí alla fine si può giudicare se la cura è buona o cattiva.

Con la rapidità che le mie gambe mi concedono fui in quella ch’io credevo la nostra stanza. Per il momento apparteneva ad altri. Il grosso Misceli, un uomo di circa la mia età sedeva su un seggiolone in un cantuccio, mentre Felicita era comodamente abbandonata sul sofà e intenta a gustare una grossa sigaretta finissima, di quelle che nel suo appalto non si trovavano. In fondo era esattamente la posizione in cui ci trovavamo Felicita ed io quando eravamo lasciati soli, con la differenza che mentre il Misceli non fumava io m’associavo a Felicita già fumando.