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odori, l’indifferenza di fronte alla vita non c’è mai. Non sono mai semplici indifferenti stranieri, ma sempre amici o nemici.

Un treno non è una cosa piccola, ma il signor Aghios nella vasta stazione non trovava il suo. Doveva pur esserci nella stazione, in qualche posto, l’indicazione necessaria per trovarlo, ma il signor Aghios non la vedeva. Di solito sua moglie lo dirigeva. Il signor Aghios fiutò inutilmente a destra e a sinistra. Vide un facchino che gli correva incontro. Era il fatto suo. Gli consegnò la piccola valigetta che tanto facilmente avrebbe potuto portare da solo e domandò del treno. Sentí il bisogno di scusarsi: «È leggera, ma mi pesa perché sono vecchio».

Aveva parlato al facchino per farselo amico. Già sentiva il bisogno degli amici occasionali che non attentano alla propria libertà. Il facchino, un uomo tozzo e svelto, sorrise e borbottò qualche cosa in meneghino, che il signor Aghios non intese. Buona che c’era stato il sorriso e il signor Aghios, con buona volontà e passo celere, seguí l’amico che, la valigetta in mano, lo precedeva correndo. Lo seguiva e già l’amava. Come era bella l’invenzione delle mance! Specialmente delle piccole, quelle che non dolgono. Perciò egli era piuttosto avaro, perché regalando molto in una volta, il piacere era breve e si restava poi paralizzati per lungo tempo. Sua moglie era piú generosa e quando trovava un bisogno che non poteva essere lenito che con una somma grossa, essa la dava. Ma era un modo di disporre della roba altrui, perché agli altri bisognava poi dire: «Ho disposto già altrimenti di quanto vi spettava». Egli era veramente generoso solo talvolta, per volontà della moglie, com’era molte altre cose ancora quando essa lo voleva.

In viaggio bisognava conquistarsi degli amici, perché altrimenti si percorre questa terra ch’è la vera, la grande nostra patria, col cipiglio dello straniero. Ed il signor Aghios sfruttava le sue piccole mance da vero avaro e voleva con esse comperare non molta, ma un’amicizia duratura. Perciò cominciava col pagare un prezzo inferiore alla tariffa. Di solito l’altro non protestava, ma restava a guardare, interdetto, il poco denaro che teneva nella mano aperta. Allora appena il