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pagnare il dottore alla porta. Qui il dottore, un uomo circa quarantenne, grave, un po’ pesante, si fermò. Era imbarazzato. Davanti all’ammalato aveva parlato in un modo e s’era addirittura congratulato di aver trovato la febbre diminuita. Ora con la moglie egli doveva parlare altrimenti. Avvisarla ch’egli aveva saputo mentire, ma doveva mentire ancora. Il suo corpo pesante s’era ancora appesantito per l’esitazione della parola che doveva rivelare una parte della verità e non tutta. Poi in medicina c’erano tutte le prospettive ed egli diffidava di quelle che ora gli si presentavano. Si andava forse incontro ad una di quelle forme che si prolungano ostinate perché piú lievi fino alla morte o a una di quelle guarigioni imperfette che trasformano tutto il resto della vita in quella di un condannato a termine, oppure si poteva sperare ancora in una crisi oppure in uno svolgimento piú mite che pur tuttavia conducesse ad una guarigione intera? Il misterioso cuore umano fino all’ultimo momento non diceva tutte le sue possibilità. L’organo che apparentemente non conosceva il riposo pur si riaveva dalla piú forte depressione. Ed il dottore si mosse per andarsene imbarazzato e dalle cose misteriose e dalle parole che rivolte a quella povera signora non potevano servire a chiarire il pensiero di persona che sapeva molto ma soprattutto di non sapere abbastanza. Cercò di andarsene dopo di aver ripetuto certe raccomandazioni. Ma la signora avrebbe voluto avere l’intera verità: «Ho da richiamare telegraficamente i figliuoli?». E guardò ansiosamente quelle labbra cui ella voleva strappare il verdetto.

Ma il dottore girò su se stesso lentamente per guardare meglio in faccia la signora o forse per guadagnare del tempo prima di parlare. Tante erano le possibili prospettive! A quale doveva afferrarsi? Intravvide la propria salvezza: Il pericolo maggiore stava precisamente nella minaccia della malattia lunga. Perché telegrafare? Il modo piú odioso di dare una cattiva notizia. Ma non volle rasserenare di troppo la signora. «Scrivere, scrivere si poteva intanto. Tenerli preparati a peggiori notizie oppure... mettere le cose in modo che li aspetti fra pochi giorni una grande gioia.» Si sentí rassicurato anche