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sa). Quindi risulterà un netto prodotto annuo di -^82,881. corrispondente ad un frutto del 5.53. per cento: prodotto che se non basterà a suscitare la smodata voglia di lucro; sarà pure atto ad indurre i moderati a concorrere ad un’opera di grandissima utilità pubblica.

Avendo, a quel che ne sembra vendicata questa strada dalla taccia di pessima, dobbiamo fare qualche parola di noi medesimi. Il Sig.r Conte con poco oneste e men pesate parole, dopo aver dichiarato che tutte le società formatesi nello Stato, tranne la Bolognese e la Nazionale, lungi dall’esser serie, sono meramente ipotetiche; aggiunge, che esse o sono composte di dabben uomini, i quali si fanno strane illusioni... o sono (quel che è più probabile) società d’accorti speculatori di borsa, i quali per niente pensano a fare la strada. Ne basta! Perché un giornale francese disse incominciati i lavori sulla strada da Civitavecchia a Roma, il Sig.r Conte, senz’altra ragione che il suo intimo convincimento, non si fece scrupolo di asserire, essere noi gli autori di quella bugiarda pubblicazione, regalandoci l’onesta intenzione di accalappiare (se si trovano ancora) alcuni credulissimi. In verità tutt’altro potevamo attenderci dalla saviezza e moderazione del Sig.r Conte! Imperciocchè: o egli conosceva i componenti la Società nostra, ed avrebbe dovuto osservare che niuno di noi è scapato e privo del ben dello intelletto per meritarsi quella caritatevole commiserazione, colla quale soltanto possiamo scampare alla più dura taccia; e molto meno niuno ha nome e sospetto di volere accalappiare altrui e darsi all’aggiotaggio, che è il diavolo verde del Sig.r Conte: O non li conosceva: e voleva giustizia che, prima di condannarci alla gogna, ci avesse veduti in viso almeno una volta, ed avesse esaminati i fatti nostri per dedurre probabilmente da essi le nostre intenzioni. In merito poi all’articolo della periodica stampa oltramontana, gli chiediamo quali pesate ragioni abbia egli per credere che noi ne fummo gli autori? Che se non erano in ma-