Pagina:Sulle strade ferrate nello Stato pontificio.djvu/3

4


Questa minaccia non nuova, perchè facevasi da molto tempo circolare nel volgo per bocca della società Nazionale, proferita dal Sig.r Conte, diviene terribile; poichè gli uomini, che facilmente si piegano all’autorità dei nomi senz’altra indagine, riceveranno quest’opinione come una verità di fatto da non potersi revocare in dubbio, e si alieneranno dal concorrere ad un’opera di tanta utilità per lo Stato e che tanto preme, e con ragione a roma. Perciò reputando noi che l’assertiva del Sig.r Conte sia in gran parte non giusta e non vera: e, ciò che più monta, dannosa al bene generale; ci crediamo in dovere di porla in discussione, noi che sebbene nè profondamente nè superficialmente istruiti nelle scienze economiche e nelle teorie delle strade ferrate pure abbiamo forse una maggiore pratica conoscenza dei luoghi, dei rapporti, dei movimenti commerciali esistenti e sperabili: elementi tutti che sono indispensabili a statuire un retto e pesato giudizio sulla utilità di una strada. E ciò facciamo tanto più volontieri, inquanto che usi sin dalla nostra gioventù a non giurare in verba Magistri, ma a cedere alle ragioni, non ci sembra di mancare al rispetto dovuto al nome del dotto scrittore se combattiamo una sua mera opinione, d’altronde non basata sopra fatti e dimostrazioni, ma soltanto sull’ intimo convincimento, il quale non fu giammai solido argomento per alcuno che voglia e sappia ragionare colla testa sua.

Concediamo al nostro illustre contraddittore che la linea da Bologna ad Ancona sia eminentemente utile: ammettiamo, limitatamente però in ragione delle difficoltà e della grave spesa, che quella da Ancona a Roma sia, nello stato attuale delle cose, di qualche dubbiezza, non mai, come egli la predica, assolutamente cattiva: diciamo conveniente e buona quella da Roma a Ceprano: e buona proclamiamo l’altra da Roma a Civitavecchia, contro cui bandisce egli la crociata. Inquanto alla prima, essendo di conforme sentenza, non spenderemo parola; circa la seconda e la terza, poche cose diremo, perchè lo stesso