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mento; ma alla fin fine pesa sulla merce perchè, in ragione di essa, nolo più grave si richiede. Anche la spesa di assicurazione pel Tevere è maggiore in ragione dei maggiori pericoli.

(d) Tempo. Per imboccare il Tevere e rimontarlo abbisogna tempo non breve. Quante volte i bastimenti diretti alla fiumara debbono afferrare il porto di Civitavecchia e trattenervisi lungamente, ed anche dei mesi, per aspettare il buon tempo! Quante volte sono costretti ad aspettare che alla foce di Fiumicino vi sia acqua sufficiente, non bastando gli alleggi! Quante volte, obbligati a travasare negli alleggi sulla spiaggia, fanno avaree e corrono grave pericolo! Quante volte debbono retrocedere e ricoverarsi nel porto! Quante volte nel solo tragitto da Civitavecchia a Fiumicino fan naufraggio o getto! E nella state l’aria malsana non varrà nulla? Non vediamo i bastimenti d’estere Nazioni lasciare gli equipaggi loro in Civitavecchia, e formarne uno provvisorio di nostri marinaj con doppia spesa per timore dell’aria? Non vediamo ogni giorno, che bastimenti noleggiati pel fiume preferiscono di trasbordare a loro spese su bastimenti Pontificj e pagar gravi noli? Tutti questi elementi deggiono necessariamente influire perchè i noleggi siano maggiori pel Tevere di quello che per Civitavecchia.

Ai noli più costosi deggiono unirsi altri elementi a carico delle merci conformi a quelli del bastimento. Maggior pericolo di avaree e di perdita, quindi maggior premio di assicurazione; maggiore ritardo al ricevimento: cosa molto calcolabile nel commercio, perchè il ritardato arrivo di una merce rende dannosa una speculazione che d’altronde sarebbe stata utilissima.

Che se oggi, a fronte di tali e tanti elementi, si preferisce la via del fiume anzichè quella di terra, egli è perchè in questa i trasporti costano scudi nove la tonnellata. Ma quando sulla strada ferrata non costeranno più di scudi due, chi non vorrà preferirla, quand’anche niuna econo-