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SULLE FRONTIERE DEL FAR WEST | 95 |
— È anche il mio parere, — disse Harry. — Se non cambia direzione, noi avremo la ritirata tagliata da tre parti.
— A me basta che ci rimanga quella della miniera e della Sierra. Tutto dipende dalla resistenza dei cavalli che trainano i furgoni.
— E purtroppo di quelli dubito assai, — soggiunse il sergente.
— In caso disperato toglieremo i furgoni e porremo in sella le donne coi fanciulli, — rispose John. — Orsù, uno sforzo supremo amici: fra mezz’ora, se il vento non cambia direzione, avremo le fiamme alle spalle e la foresta è ancora lontana e forse.... —
Si era interrotto ed era diventato pallidissimo.
In lontananza si erano udite delle grida che si potevano scambiare per latrati, ma che gli uomini pratici della prateria dovevano subito conoscerne gli autori.
Il grido di guerra degl’Indiani, checchè si sia detto e scritto, non ha nulla di spaventoso. Quando l’uomo rosso carica, anche alla disperata, manda una serie di latrati strani che non si possono però confondere con quelli delle coyotes.
Soltanto all’ultimo momento urla e non sempre.
— Me li aspettavo!.... — esclamò John. — Quei vermi hanno incendiata la prateria dietro di noi per impedire di salvarci al di là della riviera ed ora ci attaccano sui fianchi. Camerati, coraggio!... Abbiamo i nostri rifles e le munizioni non ci mancano.
Sergente, occupatevi dei furgoni e voi Harry, Giorgio ed anche voi, gambusino, non vi separate da me. Resisteremo dove maggiore sarà il pericolo. —
Le grida di guerra degl’Indiani provenivano da due parti: da levante e da ponente.
I rossi guerrieri già dalla sera spiavano forse la carovana ed avevano prese le loro misure per chiuderla fra il fuoco, le lance, le scuri e le carabine ed opprimerla completamente prima che lasciasse la rolling-prairie.
Essendo le erbe altissime, non si scorgevano ancora, però non dovevano essere lontani. Precedevano l’incendio tenendosi, più che era loro possibile, nascosti, per dare, come era loro abitudine, un fulmineo attacco.
Grida terribili si erano frattanto alzate sui furgoni. Le donne strillavano, i bambini piangevano, gli squatters bestemmiavano e frustavano a sangue i disgraziati cavalli i quali, quantunque dovessero essersi ormai accorti che il fuoco li minacciava, non si sentivano più in grado di slanciarsi ad una corsa sfrenata.
— Temo che la finirà male, — disse l’indian-agent, guardando Harry. — Mi pare che questi uomini comincino a perdere la testa, prima ancora che si inizii il combattimento.
— Non li abbandoneremo, spero.
— Oh no, Harry: finchè potremo noi resisteremo, ma non scor-