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92 EMILIO SALGARI

giungere in buon numero e scotennarci tutti, mentre nei pozzi potremmo trovare degli ottimi rifugi.

— Tentiamo, — disse il sergente.

Rimisero i cavalli al galoppo e si spinsero verso l’accampamento.

Anche i fuggiaschi che erano rimasti intorno ai furgoni, si erano accorti dell’avanzarsi dei bisonti, e contando su una splendida cena, si preparavano a tentare l’isolamento di qualcuno di quei giganteschi ruminanti.

La manada, che pareva avesse attraversata la riviera di buon mattino, non era molto numerosa, non essendo ancora giunta l’epoca delle grosse emigrazioni, durante le quali, cinquant’anni or sono, non era raro il caso di vedere uniti tre o quattromila animali.

Si componeva di trecento e più capi di bestiame, fra maschi e femmine, seguìti, come sempre, da una vera orda di coyotes fra le quali si trovava anche qualche lupo nero.

Sembravano un po’ turbati, come se da un momento all’altro temessero la comparsa del nemico. Si fermavano qualche istante a brucare le erbe dette buffalo grass, che sono preferite da quegli animali; poi riprendevano le mosse, volgendo istintivamente la testa verso il sud, ossia in direzione della riviera.

Quello che aveva colpito soprattutto gli scorridori della prateria e l’indian-agent era la manovra dei maschi.

Invece di tenere la testa della manada, come era loro abitudine, tornavano di frequente indietro, e si soffermavano in coda alle femmine, fiutando più volte l’aria a diverse altezze e mandando dei muggiti cavernosi.

— Non sono affatto tranquilli, — disse Harry a John ed a Giorgio, mentre il sergente, dopo aver avuto un rapido colloquio cogli squatters, faceva levare rapidamente il campo, malgrado le proteste delle donne e dei bambini. — I bisonti non sono così stupidi come si crede e se non si trovano fra migliaia e migliaia di compagni, cercano sempre di sfuggire l’uomo rosso.

— Si vede, — rispose l’indian-agent. — Se però i cavalli resisteranno fino ai pozzi di Mogallon, noi troveremo dei rifugi splendidi che gl’Indiani non sapranno scovare. I Chayennes, d’altronde, devono essere ancora lontani, a mio parere.

— Pozzi profondi? — chiese Harry.

— Quelli della miniera? Sette od ottocento metri, con immense gallerie, quantunque troppo sovente inondate, — rispose John. — Di’ agl’Indiani che vengano a trovarci laggiù.

— Ed i furgoni? — domandò Giorgio.

— Gli squatters, credo, saranno abbastanza contenti di perdere i loro animali e le loro masserizie, pur di serbare le proprie capigliature e quelle delle loro mogli e dei bambini.

— Ed anche noi perderemo i nostri mustani, — disse Harry.