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74 | EMILIO SALGARI |
Quasi nell’istesso momento videro numerose coyotes sgattaiolare fra le artensie e le genziane ed allontanarsi in compagnia di alcuni lupi neri.
— Là si divora, — disse Iohn — e si divora carne umana.
— Che cos’è quella massa? — chiesero i due scorridori della prateria.
— Non indovinate?
— Una corriera che gl’Indiani hanno assalita? — chiese Harry.
— E saccheggiata dopo aver massacrati i viaggiatori.
— I birbanti!...
— Non è la prima, Harry, ma sarà probabilmente l’ultima perchè ormai non ne esisteranno più. —
Rallentarono la corsa, temendo di cadere in qualche agguato, e dopo d’aver girato intorno al luogo ove la lotta era avvenuta, come lo dimostravano le erbe calpestate e strappate, si spinsero risolutamente innanzi.
Non si erano ingannati.
In mezzo alla prateria, presso un occhio fangoso, giaceva, completamente sventrata e rovesciata su un fianco, una di quelle vecchie corriere da posta, la cui forma antiquata ricordava il secolo scorso di stile roccocò, col ventre enorme, il cofano attaccato dietro le corregge e sul dinanzi un largo sedile pel postiglione e per la piccola scorta.
Prima che gli Stati Uniti intraprendessero la costruzione delle ferrovie, la traversata dall’Atlantico al Pacifico non si compiva che colle corriere.
Numerose stazioni, situate anche in luoghi assolutamente deserti, difese da fortini per far fronte agl’Indiani, si trovavano collocate a date distanze che le corriere attraversavano fra immensi e continui pericoli e finivano — quando finivano però — a San Francisco di California.
Da San Luigi specialmente, città anche allora assai commerciale, ne partiva una ogni settimana, la quale doveva attraversare tutta l’immensa prateria con passeggieri e posta.
I conduttori venivano scelti con cura, fra uomini d’un coraggio provato e di statura per lo più gigantesca, ma non sempre riuscivano a salvare nè i loro sei cavalli, nè le persone affidate alla loro protezione.
— È la posta di San Luigi che è stata assalita, — disse John, il quale era giunto primo vicino alla corriera. — La conosco.
— Vi sono dei morti? — chiesero Harry e Giorgio, non senza commozione.
Una bestemmia era sfuggita all’indian-agent.
— Tre cavalli uccisi e due uomini scotennati.... Ah, vermi birbanti!... —