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54 EMILIO SALGARI

Non ci avrebbero trovato gusto.

— Saprai condurci?

— Un indian-agent ha la grande prateria ed anche la pianura sempre sulla punta delle dita, mio caro Harry. Ho servito come intermediario fra le pelli-rosse ed i trafficanti californiani e dell’Arkansas per vent’anni e non vi è luogo che non conosca.

— Mi stupisco però come tu sia sempre riuscito a salvare la tua capigliatura.

Ho udito raccontare che talvolta le pelli-rosse pagavano i negozianti di prateria con colpi di tomahawak invece che con pelli d’animali o con cavalli.

— Succedeva di frequente anzi, specialmente presso gli Apachi e gli Arrapahoes, i più intrattabili ed i più malfidi di tutti, eppure, come vedi, mercè il mio buon cavallo, la mia capigliatura si trova ancora, un po’ brizzolata è vero, sempre sulla mia testa.

Ohè, tuona ed il tempo torna ad oscurarsi. Avremo una cattiva notte, ma l’avranno anche gl’Indiani.

— Purchè non si rifugino anche essi nella Missione.

— Speriamo di no, — rispose John. — Affrettiamoci e cerchiamo di lasciare indietro anche questi lupi, i quali potrebbero, colle loro urla, attirare quelli a due gambe. —

Il tempo, come la sera precedente, si faceva brutto. Ormai tutta la catena dei Laramie, che prima, di quando in quando, appariva fra gli strappi delle foreste, era scomparsa sotto una massa enorme di nubi le quali tendevano ad abbassarsi verso la pianura e la grande prateria.

Sulle alte vette già il tuono brontolava ad intervalli, accompagnato da qualche livido lampo.

I fuggiaschi che non desideravano affatto trovarsi esposti, in piena pianura, alle furie di qualche tornado, avevano rimesso i cavalli in corsa.

Veramente i bravi animali, turbati dagli ululati di quella piccola banda di lupi neri, piccola per allora, ma che poteva diventare più tardi numerosissima, non avevano bisogno di essere aizzati.

Quantunque galoppassero da moltissime ore e non avessero ancora dormito, mantenevano una corsa gagliarda, facendo degli sforzi disperati.

Il sole era appena scomparso, quando le grandi macchie che coprivano la immensa pianura, cominciarono a contorcersi furiosamente con mille lugubri scricchiolii.

Il tornado che si era formato sulle montagne scendeva sulle sconfinate pianure, soffiando con forza inaudita.

— Ehi, John, — disse Harry, nel momento in cui cominciavano a cadere larghi goccioloni ed i lupi si spingevano più innanzi, come se temessero di perdere di vista i cavalieri — siamo ancora lontani da questa famosa Missione?