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SULLE FRONTIERE DEL FAR WEST | 27 |
John Maxim riattizzò il fuoco, riempì i bicchieri, ricaricò la pipa, poi disse:
— Qui sotto vi è un mistero che dobbiamo dilucidare, signor Devandel. Quasi quasi mi pento di aver fatto fucilare quel giovane guerriero, il quale forse avrebbe finito per lasciarsi sfuggire qualche confessione.
È vero che ci resta la piccina.
— Che cosa vorresti fare, John? — chiese il colonnello, con tono di rimprovero. — È vero che le pelli-rosse massacrano e tormentano ferocemente i nostri bambini, quando riescono a catturarli, ma noi non siamo selvaggi.
— Io credo, signor Devandel, che quella piccina sappia molte cose. Oh!... Si vedrà!... —
Stava per accostarsi a Minnehaha, la quale pareva che dormisse profondamente, quantunque i suoi occhi, di quando in quando si movessero, allorchè al di fuori si udirono rimbombare due colpi di fucile, seguiti dalle grida di:
— All’armi! Gl’Indiani!...
— Notte dannata!... — urlò l’indian-agent, balzando sul suo rifle, subito imitato dal colonnello. — Che cosa sta per succedere? È il mistero del cavallo bianco che si spiega?
Signor Devandel, accorriamo!... —
Si udivano le voci dei volontari della frontiera echeggiare in varie direzioni, però nessun colpo di fucile aveva tenuto dietro al primo, nè il grido di all’armi si era rinnovato.
In un baleno il colonnello ed il gigante si precipitarono fuori dalla tenda e si slanciarono verso la gola del Funerale, dove si vedevano agitarsi numerose ombre umane.
— Largo!... — gridò Devandel. — Ci attaccano, dunque? Ognuno prenda il posto assegnato.
— Ma no, colonnello, — disse un sergente. — Pare che si tratti di un falso allarme, poichè nessuno ha udito l’urlo di guerra degli Sioux.
— Chi vegliava alla gola? — chiese l’indian-agent.
— Harry e Giorgio.
— I due scorridori!... Sono troppo bravi per ingannarsi!... — disse il colonnello affrettando il passo.
Attraversarono velocemente la spianata e raggiunsero le due sentinelle avanzate, mentre gli altri si disperdevano in vane direzioni, per evitare qualche terribile sorpresa.
— E dunque, Harry? — chiese il colonnello, armando il rifle.
— Ah, signor Devandel, questa notte succedono delle cose molto strane!
Gli Sioux non devono essere lontani, poichè eccone qui un altro che è venuto a cadere proprio addosso al grande cavallo bianco.