Questa pagina è stata trascritta, formattata e riletta. |
202 | EMILIO SALGARI |
— Vado io a vedere, — disse Giorgio, il quale era il più agile di tutti.
Si gettò il rifle a tracolla e si mise a scalare rapidamente il colosso, aggrappandosi solidamente ai rami che diventavano, più in su, sempre più fitti. Qualche minuto dopo raggiunse la cima.
Minnehaha, che doveva possedere l’agilità dei quadrumani, si trovava lassù, a cavalcioni d’un ramo, e pareva tutta assorta a guardare verso il Lago.
— Ehi, bricconcella, — esclamò lo scorridore — che cosa cerchi? Che cos’hai scoperto? —
La piccola selvaggia, udendo quella voce, fece un gesto di rabbia, poi fissando sul viso-pallido uno sguardo pieno di malignità e d’odio, rispose:
— Osservavo dei corvi.
— E per quello hai gridato? Avresti paura di quegli uccellacci? Avranno del tempo d’aspettare per spolpare la tua carcassa.
Hai le ossa troppo dure tu e morrai molto vecchia. —
Minnehaha si mise a ridere mostrando i suoi forti denti candidi come quelli d’un giovane giaguaro e si mise a guardare altrove.
— Uhm!... — fece lo scorridore, che non era un minchione. — Per qualche motivo tu devi aver mandato quel grido.
Non le darai da bere a me che tu, pelle-rossa, abbi avuto paura d’uno stormo di corvi. —
Si issò fra gli ultimi rami e scostò le fronde che erano assai fitte verso la cima. Un grido gli sfuggì subito.
— Altro che corvi!... —
Circa dugento pelli-rosse seguivano al piccolo trotto le terrazze del Lago dirigendosi, a quanto pareva, verso il luogo occupato dalle bande dei pecari.
Alla loro testa, su un cavallo tutto bianco, cavalcava un guerriero che indossava un ampio mantello di pelo di montone selvatico, simile a quello che portava Minnehaha, seguìto da altri due, uno dei quali indossava un costume che non era affatto indiano.
Ma essi erano ancora molto lontani, e Giorgio non poteva riconoscere quest’ultimo, il qualche non era altri che Nuvola Rossa insieme a Caldaia Nera che scortavano Yalla.
— E mi diceva, questa briccona, che erano corvi!... — disse il giovane scorridore della prateria, assai spaventato di quella inaspettata e punto gradita scoperta.
Si era voltato verso Minnehaha, mostrandole il pugno chiuso:
— Scendi!... le urlò.
— Lasciami vedere i bei cavalieri del mio paese, — rispose la fanciulla.
— Del tuo paese, hai detto?
— Sì.