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160 EMILIO SALGARI

— Che siano ancora i Chayennes? — chiese Harry che gli stava presso, mentre i cavalli sparivano dentro il nebbione e le erbe.

— Io lo sospetto, — rispose l’indian-agent. — Solamente essi sapevano che ci eravamo rifugiati nella miniera.

— Che ci seguano fino al grande Lago?

— Certo, se non riusciremo a perderli per via.

— Quando speri di raggiungere il Lago?

— Questa sera, se gl’Indiani non ci avranno scotennati.

— E ci seguono sempre, John.

— Non sono sordo, camerata, quantunque io sia un po’ vecchio.

— M’inquieta una cosa, John.

— Indovino quello che vuoi dire, — rispose l’indian-agent. — Ah!... Se quei maledetti mustani selvatici non avessero data la caccia ai nostri, noi potremmo far fare dei bei salti ai Chayennes.

— Sei uno stregone, — disse Harry.

— Perchè ho indovinato il tuo pensiero?

— Sì, John.

— Bah!... Galoppano bene, almeno per ora. Speriamo che resistano quanto quelli dei vermi rossi.

Abbiamo già un notevole vantaggio e faremo il possibile per conservarlo.

— Purchè i Chayennes non diano ancora fuoco alla prateria!...

— Sono dietro di noi e dovrebbero fare anche essi i conti colle fiamme, e poi questa nebbia avrà ben inumidita l’erba.

Hop!... Hop!... Forza, camerati!... Ci sono alle calcagna!... —

I quattro cavalli, quantunque avessero avuto poche ore di riposo, galoppavano magnificamente, tuffandosi sempre più nella nebbia ed aprendosi un largo solco fra le altissime erbe della sconfinata pianura.

Anche gl’Indiani però non si tenevano dallo spingere a corsa sfrenata i loro mustani.

Quantunque non potessero scorgere i fuggiaschi, che le masse di vapore proteggevano, dovevano aver scoperto lo squarcio aperto tra le alte erbe, poichè le loro grida giungevano sempre e quasi ad eguale distanza.

Qualche colpo di fucile di quando in quando veniva sparato, con esito sempre negativo; però poteva anche darsi il caso che qualche proiettile giungesse a destinazione.

Un’altra ora, lunga quanto una giornata pei fuggiaschi, era già trascorsa, quando la nebbia, che fino allora si era mantenuta bassissima, cominciò ad alzarsi ed a disperdersi.

By-good!... ― bestemmiò John, mordendosi i baffi. — Ancora pochi minuti e gl’Indiani ci scopriranno.

— Come va il tuo cavallo? — chiese Harry.

Pare che abbia un vivissimo desiderio di salvare la capigliatura al suo padrone, ― rispose l’indian-agent.