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SULLE FRONTIERE DEL FAR WEST 141

Vi era però posto sufficiente per contenerli tutt’e cinque ed era già molto.

— Gettiamoci a terra, e se il grizzly passa senza accorgersi della nostra presenza, lasciatelo pure andare, — disse l’indian-agent. — Quelle bestiacce sono così solide da non essere atterrate nemmeno dopo di aver ricevuto sette od otto palle.

— Me lo hanno detto, — soggiunse Harry.

— Silenzio, anzi cercate di trattenere perfino il respiro. —

Spinsero Minnehaha verso il fondo del crepaccio e si stesero fra i massi che ingombravano il suolo, tenendo le canne dei rifles puntate verso l’apertura. Il gigantesco plantigrado si avvicinava, senza però affrettarsi troppo, a quanto pareva, poichè tardava a mostrarsi.

Forse faceva qualche sosta per mangiare delle bacche o delle nocciuole, essendo quegli animali assai ghiotti delle une e delle altre.

Di quando in quando si udivano alcune pietre rotolare nell’abisso. L’orlo del cornicione cedeva sotto l’enorme peso dell’orso o si sgretolava sotto le sue potenti unghie.

Ad un tratto i quattro avventurieri, i quali conservavano una immobilità quasi assoluta, udirono la rantolosa respirazione del colosso.

— Eccolo, — mormorò con un filo di voce l’indian-agent. — Fermi tutti. —

Il grizzly era giunto dinanzi alla nicchia. Si avanzava lentamente, curvandosi di quando in quando verso l’abisso molto probabilmente per vedere se vi erano altre bacche da raccogliere.

Già aveva oltrepassato il crepaccio ed i quattro avventurieri cominciavano a respirare un po’ più liberamente, quando John, che era il più vicino all’ingresso del crepaccio, lo vide fermarsi cinque o sei passi più innanzi e manifestare una improvvisa agitazione.

— Ci ha fiutati, — mormorò. — Dovevo aspettarmelo. Hanno troppo buon naso queste bestie. —

Il grizzly si era messo in ascolto. Le sue orecchie si movevano, come se cercassero di raccogliere dei vaghi rumori fra lo scrosciare delle acque irrompenti in fondo al burrone.

Rimase immobile alcuni istanti, fiutando, di quando in quando, l’aria, poi mandò un urlo selvaggio che rintronò paurosamente entro il cañon e si volse con una mossa fulminea, mentre il suo lungo pelo si arruffava.

— Siamo stati scoperti, — disse sottovoce John ai suoi compagni. — Preparatevi a far fuoco!...

— Torna indietro? — chiese Harry, che gli stava quasi a fianco.

— Verrà a scovarci, non dubitare.

— Che il buon Manitou si prenda la sua lurida anima! — brontolò Nuvola Rossa che si appoggiava contro Minnehaha, rannicchiata in fondo alla nicchia.

Il grizzly si era messo nuovamente in ascolto, fissando i suoi occhi