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136 EMILIO SALGARI

— Che cos’hai, camerata? — domandò Harry. — Vuoi spaventarci ad ogni passo che facciamo?

— Non sono un novellino della prateria e nemmeno delle sierre, — rispose con voce grave l’indian-agent.

— Insomma che cos’hai veduto per fermarci proprio qui, dove vi è appena il posto per passare?

— Ho udito.

— Il sibilo d’un altro serpente a sonaglio? — chiese Giorgio.

Invece di rispondere John si volse verso il gambusino, o meglio a Nuvola Rossa, e gli chiese:

— Avete udito, voi che siete pratico dei cañon, delle sierre e delle bestie che li frequentano? —

Nuvola Rossa ascoltava di già.

L’Indiano aveva un orecchio non meno acuto del gigante ed aveva trasalito già un paio di volte.

— Ho udito, — disse finalmente.

— Come un sordo nitrito, è vero?

— Sì.

— Che sia il vecchio old Ephraim?

— Non so che cosa vogliate dire, — rispose Nuvola Rossa. — Per me quel nitrito non può averlo mandato che un grizzly.

— Un orso grigio!... — esclamarono ad una voce Giorgio ed Harry, impallidendo.

— Sì, un orso grigio, — riconfermò l’Indiano. — State in guardia: se ci attacca qui, su questo cornicione, ci getterà tutti nell’abisso.

— Aspettatemi, — disse John.

— Che cosa vuoi fare, camerata? — chiese Harry.

— Assicurarmi se ci siamo ingannati e se la via è sgombra.

— Solo?

— Cercate intanto un rifugio qualsiasi. Abbiamo vedute diverse spaccature che potrebbero condurre in qualche caverna.

Tenete pronti i riflese non temete per me: ho le gambe buone. —

L’indian-agent, nonostante le proteste dei due scorridori della prateria, si avanzò intrepidamente, tenendo un dito sul grilletto della carabina, e girò la punta estrema dello sperone che s’avanzava sopra l’abisso, lasciando appena un piccolo passaggio; ma tosto si fermo colpito da un terrore non facile a descriversi.

Un animale enorme, d’aspetto ferocissimo, s’avanzava, grugnendo e nitrendo, lungo il cornicione che gli avventurieri dovevano percorrere, chiudendo completamente, col suo corpaccio, l’angusto passaggio.

Era un gigantesco grizzly, o meglio un orso grigio, che voleva forse raggiungere il suo covo situato sul margine del profondo cañon.