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126 | EMILIO SALGARI |
— Dove?
— Nella miniera.
— La galleria che abbiamo attraversata sarà già allagata. Non contare più su quella, camerata.
— Allora dovremo morire, ― disse Nuvola Rossa, il quale stava lisciando i capelli a Minnehaha.
— Chi può dirlo? ― rispose l’indian-agent, con un gesto di rassegnazione.
— E le acque continuano a salire, — disse Harry.
— E l’uragano non accenna a diminuire — aggiunse Giorgio.
Fra i quattro uomini regnò un lungo silenzio, rotto solo dai muggiti delle acque e dal rombo incessante dei tuoni.
John guardava intorno a sè, proiettando la luce della lampada in tutte le direzioni. Pareva che cercasse qualche cosa.
— Vi è una roccia che s’alza di parecchi metri e che mi pare raggiunga quasi la volta della caverna, ― disse finalmente. — Rifugiamoci lassù ed aspettiamo che le acque si ritirino o che ci affoghino.
Sbrighiamoci, amici: forse salveremo la pelle. —