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questi principii al caso speciale della Società committente, per conchiudere contro la opportunità di alterare lo scartamento esistente, ed ove il relatore cadde in alcune esagerazioni deplorevoli. Ma il Sig. Bidder appartiene all’antica scuola Brunel-Stephenson, e non sa adattarsi a modificare le vecchie sue idee; nè io farò all’intelligente lettore il torto di rilevare una ad una le fallacie che si trovano nel suo rapporto, che tuttavia parvemi utile di far conoscere, sia perchè contiene alcune osservazioni pregevoli, sia perchè presenta il miglior saggio degli argomenti di coloro che si oppongono ad ogni riduzione o cambiamento di binario.

Abbandonando questo argomento dirò, ad ulteriore prova della maturità con cui esso venne studiato per le linee dell’India, che si fece l’elenco delle merci che si hanno a trasportare in quel paese, ed, osservandone il peso ed il modo di spedizione, si trovò che sui 58 articoli che costituiscono il traffico principale, soli 7 sono troppo voluminosi per essere contenuti nei più ristretti vagoni attuali di quelle linee, ove se ne volesse completare il carico, e soli 5 non potrebbero capire nei vagoni più larghi, il che servì ad ulteriore dimostrazione della esuberanza dello adottato scartamento e della opportunità di restringerlo.

XIX. Ferrovie diverse. — Metterò a fascio in questo capitolo alcuni cenni su certe linee di fama mondiale, ora in corso di studio, ed altre a complemento di quanto venni fin qui esponendo.

Avendo or ora cessato di parlare dell’India, prima s’affaccia alla mente la linea dell’Eufrate. È noto come l’Inghilterra, per la quale diventa ogni giorno più essenziale il bisogno d’una pronta comunicazione co’ suoi possedimenti in Asia, è lungi dai considerare la via di Brindisi come l’ultima espressione della rapidità cui deve soddisfare quella comunicazione. La via più celere è quella che per Vienna e Costantinopoli, attraversando la Turchia Asiatica e la Persia, procederebbe direttamente alle Indie, cosicché il viaggiatore potrebbe recarsi a piedi asciutti da Calais a Calcutta. Ma se questa sarebbe senza dubbio la linea più rapida, pure presenta per gli interessi inglesi degli svantaggi politici, che non è qui il luogo di accennare, ma che persuadono quel paese, eminentemente pratico, a rivolgere i suoi sforzi verso una linea un po’ più lunga, ma di più sicuro ed indipendente accesso: questa linea è quella che da Alessandretta, o da altro punto all’estremo oriente del Medi¬