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curve di più largo raggio; 2° gli armamenti pesanti; 3° le dimensioni della massicciata, del corpo stradale, dei fossi; 4° le maggiori dimensioni dei ponti onde resistano a maggiori pesi transitanti a gran velocità; 5° le opere per il servizio di un traffico cospicuo nelle stazioni.

Questi, e non lo scartamento, sono gli elementi che hanno maggior influenza sul costo d’una strada. Da varii esempii di Norvegia il riferente arguisce che per una stessa linea, diminuendo lo scartamento da lm,067 a 0m,91, l’economia di costruzione non sarebbe che di L. 500 al chilom.; quindi, scendendo da 0m,91 allo scartamento di 0,838 proposto dai suoi colleghi, é lecito supporre che l’ulteriore economia sarà nella stessa proporzione, ossia L. 250 al chilom. e così la totale differenza fra i due proposti scartamenti non sarebbe che di L. 750 al chilom. Secondo altri esempi di Scozia questa differenza salirebbe al più a L. 1375 per chilom. Nell’India poi il risparmio, calcolato nel caso più favorevole allo scartamento ridotto, sarebbe di L. 1800, ma c’è da contrapporre la spesa — che egli crede maggiore — per la maggiore lunghezza a darsi alle vie di servizio, onde contengano quel maggior numero di vagoni che, per la portata diminuita, è necessario a dare sfogo all’istessa quantità di merce.

Si cita Tesempio di Festiniog: ma per esser quella una strada molto ristretta non ne segue che sia leggiera e costi poco; le rotaie per esempio su quella linea sono più pesanti che sulle linee di Norvegia, del Canadà e dell’Australia, che hanno il binario largo 1m,067.

Passando ai particolari, il Sig. Fowler, pelle proposte linee dell’India a scartamento di 1m,067, suggerisce una rotaia di 21 chilogr. al metro, trovando che se in Norvegia si usano rotaie più leggiere gli è per l’abbondanza di traversine di cui gode il paese, e che, se a Festiniog si dovettero fare rotale di 24 o 25 chilogr., è perchè abbiano a sostenere gli urti che derivano dalle oscillazioni cagionate dalla troppa sporgenza, fuori del binario, di alcune parti del materiale mobile.

Conchiude dunque a favore di un binario largo 1m,067, confermando che la spesa non sarà maggiore di quella d’un binario di 0m,838, mentre presenterà il vantaggio d’un esercizio più commodo, più economico, ed anche capace di maggior traffico.

Entrambi i rapporti contengono numerosi allegati con calcoli particolareggiati che si riferiscono ad un altro quesito fatto dal Governo, sulla convenienza cioè di applicare lo scartamento ridotto a certe linee della valle dell’Indo ove due porzioni del