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di ferrovie, che costarono circa L. 235 mila ciascuno) scrisse un bel rapporto sul genere di ferrovia più adatto per una linea che abbia un traffico di 150000 tonnellate annue e per altra con un traffico di sole tonnellate 30000; i punti più salienti del rapporto sono istruttivi assai, in ragione anche dell’autorità e dell’esperienza dell’autore, e meritano perciò di essere riferiti, tanto più che nel loro insieme costituiscono un progetto completo.

Egli raccomanda, per ambo i casi ed eccetto per quelle linee che sono in istretta relazione di traffico colla rete esistente (la quale ha lo scartamento di 1m,60), uno scartamento di 1m,067, differendo i due casi solo nella solidità dell’armamento: questa larghezza basta, come si ricava dal ragionamento e dall’esperienza d’altre simili linee, anche al traffico di 150 mila tonnellate; e rimossa la questione della capacità della linea a dare sfogo a tutto il traffico che può ad essa affluire, lo scartamento più economico è quello che permette di trasportare il massimo peso utile con un dato peso morto di veicoli; al che il Sig. Mais ritiene soddisfi assai meglio lo scartamento di 1m,067 di quello di 1m,60; ed invero gli esempi di materiale mobile, che sono venuto esponendo nella presente memoria, quando si confrontino colla ordinaria capacità dei veicoli a scartamento normale, corroborano questo assunto. Inoltre nelle spese di costruzione del corpo stradale si può calcolare, mediamente, una diversità da 15 a 16 mila lire a favore dello scartamento di 1m,067. Egli propone poi che i treni abbiano a camminare a piccola velocità, cioè 20 chilometri all’ora i treni dei viaggiatori e 16 quelli delle merci.

L’armamento per la linea col traffico di 30000 tonnellate sarebbe da farsi con rotaie in ferro, sistema Vignole, di 20 chilogr. al metro lineare, colle congiunzioni fatte con ferri d’angolo Adams, e posate ed assicurate su traversine di 2m × 0m,20 × 0m,15 (distanti fra loro circa 0m,80) mediante bolloni, anzichè con semplici arpioni; egli è, per lunga esperienza, divenuto decisamente contrario alle rotaie di minor peso; la massicciata vuol avere, secondo lui, una altezza di almeno 0m,20 sotto le traverse e crede sconveniente ogni maggiore economia in proposito. Questo armamento costerebbe circa L. 25000 al chilom. compreso la massicciata e la posa.

Per linee con 150000 tonnellate di traffico, l’armamento dovrebbe comporsi di rotaie d’acciaio di chilogr. 22 ½ congiunte come sopra, con traversine di 2m × 0m,225 × 0m,015, distanti pure 0m,80, l’una dall’altra e con massicciata un decimo più forte