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La fig. 28 dà un’idea della locomotiva coll’unico carrozzone formante il treno. La caldaia é verticale e lavora a 9 atmosfere di pressione: essa però non trovasi in posizione perfettamente verticale se non quando sta sulla pendenza del 25 per cento; la macchina pesa tonnellate 12,5 ed è munita di 4 ruote ordinarie A, A’, ma sul mezzo dell’asse di queste ultime è infilzata la ruota dentata che deve lavorare nella cremagliera, ed ai fianchi di questa stanno due altre ruote dentate, che ricevono il moto da un pignone infilzato sull’asse-motore a, che è fatto girare dagli stantuffi dei cilindri C; in B sta l’acqua ed il carbone di alimentazione; D è uno spazio per bagagli.
La locomotiva sta sempre rimpetto al vagone nella posizione indicata nel disegno; così essa spinge il treno in salita e lo trattiene in discesa, ma non è accoppiata con esso; è anche munita di freno ordinario sulle ruote, ma il mezzo principale di trattenere il treno consiste nell’ingranaggio mosso in senso contrario. Il carrozzone è a due piani; quello inferiore contiene 46 e l’altro 36 persone; i sedili, che dapprima s’erano fatti oscillanti, ora sono fissi e così collocati da essere orizzontali quando il carro è sull’accennata pendenza. Il treno del resto non abbandona mai questa pendenza, che, sul binario principale, è conservata anche nelle due stazioni estreme ove il treno giunge e parte.
Tutto il progetto è opera dell’ingegnere svizzero Sig. Riggenbach; la spesa per la strada e pei materiale mobile, che si compone di 3 locomotive, tre carrozzoni e tre vagoni da merci, fu di circa L. 1,300,000. La speculazione si fonda sopra un presuntivo introito di L. 150000 ottenibile da 30000 viaggiatori a L. 5 ciascuno, essendosi supposto che i ¾ dei 40000 che ogni anno ascendono il Righi approfitteranno di questa ferrovia. Una metà di essa fu aperta nell’autunno ultimo scorso; il resto nei giugno del corrente anno; sento però che la tariffa in discesa fu ridotta a L. 3: il che vuoi dire che a molti di coloro, che salgono, ripugna il discendere con questo mezzo.
Io non ebbi tempo di visitare questa curiosità; ma passando un mese fa pel Lago vidi scendere un di quei treni con moto molto regolare; la velocità normale è da 5 a 6 chilometri l’ora.
Qui viene a proposito un’avvertenza: io non colloco nè questa ferrovia nè quella del Fell, nè altre che hanno per base la aderenza artificiale, fra i sistemi essenzialmente economici; inutili in piano essi non possono applicarsi che a superare forti salite, il cui esercizio non potrà mai essere economico con un sistema che obbliga a tirare su col treno anche il motore e non