Questa pagina è stata trascritta e formattata, ma deve essere riletta. |
35 |
si fecero in ferro, sistema Arbel, di 0m,70 di diametro e guarnite di cerchione largo 0m,09 e grosso 30 millimetri: da ciò risultò un aumento di spesa di L. 120 per vagone e, per contro, un risparmio di peso di chilogr. 126.
La cassa ed il telaio sono di legno di rovere, salvo il fondo che è di pioppo, ricoperto però di lastra di ferro di 2 millimetri; il semicoperchio mobile e l’altra metà fìssa sono in lastra pure di 2 millimetri rinforzata con ferri d’angolo; le lungherine misurano 0m,20 × 0m,10 di sezione; la cassa è lunga 2m,80, larga lm,60 ed alta 0m,90 all’origine dei coperchio; è dunque capace di 4 m.c. oltre allo spazio sotto i pioventi.
I vagoni sono muniti di robuste molle di sospensione, che sotto un carico di 4 mila chilogr. ciascuna fanno una freccia di 9 centimetri, ma non sono giunte al limite della loro elasticità poichè la freccia sparisce affatto, rimosso il carico.
L’apparecchio di trazione è munito di molle in caoutchouc; ma i paracolpi sono rigidi e fermati dalle stesse teste delle lungarine prolungate, rinforzate e cerchiate di ferro e, e, (fig. 20). L’unione dei vagoni si fa con catena e senza tenditore; non vi sono catene di sicurezza.
II freno è applicato ad una metà dei vagoni e nel modo solito con manovra a vite; è maneggiato da un uomo seduto allo scoperto in F.
La portata del vagone è di 5 tonnellate; il peso, senza freno, previsto in chilogr. 2200, risultò in fatto di chilogr. 2020, ossia: cassa, chilogr. 1270; molle di sospensione e bossoli, 170; ruote 580; il freno pesa 196 chilogr.: indi il peso medio emerge di = 2118. Il rapporto fra il peso del vagone e quello del carico è dunque di circa 2:5; e questo è molto, ritenuto che si tratta di vagoni coperti di ferro; è del resto una proporzione molto migliore di quella dei vagoni di Broelthal, che pure sono scoperti.
Il prezzo di quei vagoni, consegnati a Genova, è di L. 1540 cadauno compreso il freno; è il prezzo più conveniente che si ebbe, anche in confronto di quelli di fabbriche estere. Oramai, per veicoli ferroviarii, è un delitto contro il paese il comprarli fuori d’Italia, eccetto quando qui non se ne potesse aver la consegna nel tempo in cui se ne abbisogna.
Per uso del personale della strada e delle miniere si fecero fare dal Sig. Bauer anche due carrozze, l’una di 1a classe (fig. 22 e 23), l’altra mista di 2a e 3a classe (fig. 24 e 25); la prima è a